Forest Bathing

FOREST BATHING


Letteralmente significa Bagno di Foresta ed è una vera e propria pratica terapeutica nata oltre 40 anni fa in Giappone con il nome di Shinrin Yoku. La pratica si è diffusa dapprima nel mondo orientale (Thailandia, Corea) e poi man mano negli Stati Uniti ed in Europa, soprattutto in Germania. Ora anche in Italia questa pratica comincia ad essere molto conosciuta. Diversi studi in Occidente come in Oriente, hanno evidenziato come certe sostanze rilasciate dagli alberi impattino sul nostro sistema immunitario. Si è scoperto così il ruolo dei monoterpeni, elementi della pianta che costituiscono anche gli oli essenziali. Questi studi hanno anche evidenziato il ruolo diretto che queste sostanze hanno sulle nostre cellule NK (Natural Killer) e cioè quei globuli bianchi deputati al controllo dei virus e delle cellule tumorali. Sono stati dimostrati anche gli effetti benefici sul sistema cardiocircolatorio, sulla pressione arteriosa, sull'ormone dello stress e sul sistema immunitario in generale.

I Terpeni sono delle biomolecole costituite da multipli dell'unità isoprenica, ottenuti nei sistemi biologici dalla reazione di più unità di IPP (isopentenil pirofosfato) e di DMAPP (dimetilallil pirofosfato). Possono essere di struttura lineare, ciclica o mista lineare e ciclica. Quando i terpeni sono modificati con reazioni tali da portare alla formazione di gruppi funzionali che contengono atomi che sono diversi dal carbonio, come ad esempio i gruppi idrossilici, carbonilici o quelli contenenti azoto, essi vengono chiamati terpenoidi. Vengono prodotti da molte piante, soprattutto conifere e da alcuni insetti e sono i componenti principali delle resine e degli oli essenziali delle piante, miscele di tutte quelle sostanze che conferiscono quotidianamente ad ogni fiore o pianta un caratteristico odore o aroma. Rappresentano anche i precursori biosintetici degli steroidi e dei carotenoidi. Molti aromi usati nei cibi o nei profumi sono derivati da terpeni o terpenoidi naturali.

Terpinolene: sprigiona un aroma fresco, lo si può infatti trovare nell’albero del tè così come nella noce moscata, e le sue proprietà benefiche hanno come destinatario principale il cuore. È un eccellente antimicrobico, soprattutto contro alcuni batteri come Bacillus subtilis, Staphylococcus aureus, Staphylococcus epidermidis ed Escherichia coli. Dopo aver estratto olio essenziale di terpinolene da foglie, radici e semi della pianta si è capito che il concentrato migliore proviene proprio dalle foglie. Inoltre è stato scoperto che rappresenta un perfetto fungicida contro il Propionibacterium, un tipo di battere che ha il compito di causare l’acne. Come molti altri terpeni, si è dimostrato efficace come antisettico naturale, la sua applicazione aiuta a curare determinate ferite poco profonde evitando che si infiammino ed infettino. Il terpinolene ha mostrato proprietà antiossidanti e anticancerogene. Ha inoltre proprietà antiossidanti e protegge il DNA da eventuali danni, con effetto sui linfociti degli esseri umani, un sottotipo cioè dei nostri globuli bianchi. Dopo aver esposto queste cellule al terpinolene per periodi di 24 e 48 ore, mantenendo costante la diminuzione ossidativa totale è stato scoperto un aumento della capacità antiossidante nei linfociti stessi. Recentemente altri studi hanno confermato le proprietà anticancerogene di questo terpene, che rallenta o addirittura blocca la crescita di cellule maligne. Una ricerca del 2012 concluse che con salvia e rosmarino (ricchi di terpinolene) è possibile inibire la proteina che ha il compito di far proliferare le cellule cancerogene nel corpo. Il terpinolene previene così la crescita delle cellule tumorali e quando già presenti, ne rallenta la riproduzione. Studi recenti hanno inoltre confermato il suo potenziale nella prevenzione di malattie cardiovascolari. In questo caso, il terpinolene potrebbe essere impiegato per combattere l’ossidazione delle lipoproteine a bassa intensità, incaricate di provocare il colesterolo cattivo. L’accumularsi de questo tipo di colesterolo nelle nostre arterie può portare a problemi cardiovascolari.

Cariofillene: questa molecola produce un aroma molto forte e speziato, si trova non solo nella cannabis ma anche in altre piante come il pepe e i chiodi di garofano, si lega con il recettore CB2 presente nel sistema endocannabinoide del sistema nervoso e per questo motivo lo si trova spesso citato come cannabinoide; 

Gli scienziati hanno studiato il cariofillene in modo approfondito. Nonostante la mancanza di adeguati studi clinici, i test su animali dimostrano un'ampia gamma di potenzialità terapeutiche. Gli effetti del cariofillene dipendono in parte dall'interazione con il sistema endocannabinoide e con altri processi fisiologici. Per il momento gli studi hanno individuato proprietà Antiossidanti, Neuroprotettive, Antimicrobiche, Gastroprotettive, Antiepilettiche. È Ppotenzialmente in grado di ridurre l'infiammazione, il dolore ed è otenzialmente in grado di trattare l'alcolismo

Limonene: grazie al'etimologia del suo nome è facilmente intuibile  capire dove si possa trovare questo terpene. E' infatti presente negli agrumi, nello zenzero  ed anche nella pianta di cannabis. 

Si tratta di una sostanza chimica in prevalenza di origine naturale definita monoterpene ciclico, con odore e aroma di limoni, arance e altri frutti. Il Limonene è un liquido incolore, insolubile in acqua, ma solubile negli oli e nell’alcool.

In natura si trova in diverse erbe officinali come ad esempio menta e rosmarino, ma soprattutto, come già detto, è presente negli agrumi, in particolare nella loro buccia che trattiene grandi quantità di questo composto. Di conseguenza esso è contenuto anche negli oli essenziali acquisiti dal limone o dall’arancia, ma è naturalmente presente anche in altri oli essenziali come quello di lavanda.

Mircene : chiamato anche β-mircene è un monoterpene aciclico che si trova comunemente in natura, insieme ad altri terpeni, nell’olio essenziale di varie piante, tra le quali: citronella (Cymbopogon citratus), luppolo (Humulus lupus, dove contribuisce all’aroma balsamico della birra), verbena (Verbena Officinalis), mango (Mangifera Indica), timo (Thymus Vulgaris), alloro (Laurus Nobilis) e Cannabis Sativa. Ha un profumo delicato e delle proprietà notevoli. Nella pianta di Cannabis, il β-mircene può rappresentare fino al 50% dei terpeni totali e, tra le altre cose, contribuisce a generare il caratteristico odore della Cannabis (e delle altre specie in cui è presente). La sua fragranza è molto particolare, richiama l’odore della terra e del muschio, con note speziate e balsamiche. Il Mircene è un composto molto volatile e questa sua natura lo rende in qualche modo difficile da utilizzare in quanto tale. E' utilizzato largamente nell’industria dei profumi, per la produzione di fragranze terpeniche. 

Un aspetto molto positivo del β-mircene è la sua scarsissima tossicità. Il suo profilo di sicurezza è stato infatti ampiamente testato. Ad esempio, è stato visto che non è un composto genotossico (non danneggia il DNA) e il test di Ames (un test sulla mutagenicità), ha dimostrato che non induce mutazioni nel DNA. Data la sua sicurezza, il β-mircene è stato oggetto di varie sperimentazioni che hanno messo in evidenza le sue proprietà, soprattutto anti-infiammatorie e analgesiche. Si potrebbe ipotizzare che le azioni analgesiche del Mircene siano mediate dal rilascio di oppioidi endogeni, endocannabinoidi e citochine antinfiammatorie che agiscono sui recettori presenti sui neuroni afferenti primari (quindi in periferia), bloccando così la trasmissione del dolore. Tale effetto locale, probabilmente mediato dagli oppioidi endogeni, sarebbe limitato alla periferia e quindi non indurrebbe gli effetti sistemici avversi dell’analgesia mediata dai farmaci oppiacei e dalle benzodiazepine. Inoltre il β-mircene mostra significativi effetti anti-infiammatori attraverso l’inibizione dell’enzima cicloossigenasi (COX), il quale produce anche mediatori del dolore:  ciò potrebbe spiegare l’effetto analgesico che, nel tempo, si osserva. Questa ipotesi sembrerebbe quella più in linea con la letteratura disponibile su questo composto.

Pinene: presente in diverse piante come il Pino (dal quale prende il nome), l'Abete, l'Artemisia, la Salvia, il Rosmarino, l'Albero del Té, l'Eucalipto, la Cannabis Sativa L. (in quest'ultima si trova principalmente nella struttura di isomero a-pinene). E' contenuto inoltre nel Prezzemolo e nel Basilico.

Il sapore e l'aroma del Pinene sono caratteristici e facilmente riconoscibili visto che sono freschi ed erbacei. Essi si trovano, e di conseguenza contraddistinguono, diverse piante conifere.

Share by: